testimonianze

Testimonianze

Fornitori

Ho avuto modo di conoscere Amedeo verso la fine degli anni ‘60. In quell’epoca lavoravo come direttore commerciale di Hoppe e uno dei mei primi clienti fu proprio Amedeo il quale, me lo ricorderò sempre, mi fece un ordine di 20 mila maniglie per porte! Il fatto mi rimase impresso per la “fiducia” che Amedeo mi concesse con quell’ordine. Questa fu la prima lezione dell’uomo/imprenditore Amedeo Rota: la fiducia onora chi la riceve e lo “impegna”. La fiducia è alla base di un rapporto costruttivo, tanto nella vita privata, quanto nel business.

Nel 1981 inizia la mia avventura con MACO Italia, poi divenuta Maico. Nei report personali dei primi anni ho ritrovato, come primo cliente Maico, proprio l’azienda Venerota. Come imprenditore aveva una visione chiara, ambiziosa e lungimirante della sua attività; il suo sogno era quello di un’azienda commerciale che non si limitasse a “vendere” prodotti, ma che agisse nel mercato come “azienda di servizi”: per lui questo era il fattore vincente del “fare impresa”. Per avere successo Amedeo aveva intuito che per introdurre un nuovo prodotto e creare valore aggiunto bisognava dare formazione a collaboratori, produttori, rivenditori per arrivare fino ai clienti finali.

Come persona Amedeo amava il business, con passione e dedizione coinvolgeva e trasmetteva entusiasmo a clienti, fornitori, collaboratori e dimostrava, con il suo agire, che il lavoro era passione e divertimento! A quell’epoca era poco conosciuto, fra gli imprenditori, il concetto che l’utile non è prodotto solo dal capitale, ma anche e soprattutto dall’uomo. Lui era consapevole infatti che per una crescita sana di un'azienda è assolutamente necessaria la crescita dei collaboratori. La crescita degli uomini esige valori, come la fiducia, rispetto, lealtà e formazione per creare professionalità.

Amedeo aveAmedeo aveva intuito, in anticipo sui tempi che nel mercato non possono vincere solo le logiche di prezzo. Vincono le aziende con collaboratori entusiasti al servizio del cliente che, con capacità e passione ne individuano le vere esigenze, che quasi mai sono quelle del prezzo!

La seconda generazione, i figli Nicoletta e Massimo e Marco Milani portano avanti e fanno vivere i suoi valori, presenti ormai nel DNA dell'azienda. A questi auguro di proseguire la visione di Amedeo e di vivere il motto "non sognare la tua vita, ma vivi il tuo sogno" .

A distanza di anni ricordo Amedeo come un grande personaggio e da parte mia sono orgoglioso si averlo conosciuto. È stato per me un maestro per l'attività imprenditoriale. Di questo gliene sarò sempre grato.
Siegfried Zwick
Fondatore di MAICO
Ho conosciuto nel 1978 Amedeo Rota fondatore della Venerota, grande uomo sia sotto l'aspetto professionale che umano e personale. Ho avuto il piacere di collaborare con Lui per diversi anni e poi a seguire con Massimo, Nicoletta e Marco Milani.

Anni di proficua collaborazione e di crescita in comune anche in base agli spunti, idee che ci venivano date. Amedeo, ideatore della famosa maniglia 118 per il mercato italiano, venduta in grandi quantità dalla Venerota e poi a livello nazionale.

Questo progetto sviluppato direttamente in collaborazione con il Signor F. Hoppe in occasione di un incontro nella casa madre in Germania. Sulla prospettiva di un primo ordine di 30.000 grt. il Signor Hoppe non ci ha pensato due volte a realizzare subito le attrezzature necessarie. Da allora costantemente ottimi spunti e consigli su nuovi design e tecniche in base alle richieste del mercato, e così si cresceva di anno in anno...

Auguro a tutta l'organizzazione Venerota di continuare con i successi conseguiti e nei confronti di HOPPE con questa collaborazione.
Sandro Santomaso
Dirigente Commerciale di HOPPE

Clienti

Corbetta Serramenti Srl di Caslino al Piano, una frazione di Cadorago in provincia di Como, ha una tradizione che ormai viene tramandata da quattro generazioni nella produzione di infissi in legno. L'incontro con Ferramenta Venerota possiamo tuttavia definirlo casuale.
Era l'inizio degli anni '80 e attraversavamo il passaggio tra la seconda e terza generazione della nostra società. L'allora giovane Giuseppe Panizza, agente di zona di Ferramenta Venerota, fu indirizzato da una conoscenza comune, il nostro fornitore di legname, per proporsi al Sig. Dino Corbetta proprietario della Corbetta Serramenti. "Erano tempi in cui bastava la parola ed una stretta di mano" si dice spesso ora. Ma fu davvero così.

Ferramenta Venerota fece subito una buona impressione al sig. Dino Corbetta che testò subito il commerciale Panizza ed il suo titolare Sig. Rota:
"Mila saradùre!!! (mille serrature!!)" fu il primo ordine. Da allora ed ancora oggi, nonostante il passaggio generazionale da Dino al figlio Enzo ed il futuro prossimo ricambio con Matteo Corbetta, Venerota è per noi "IL" fornitore di ferramenta.
Sono passati 40 anni e Giuseppe Panizza ed i Corbetta si ritrovano ancora ogni settimana per i consueti ordini. Quarant'anni di condivisione durante i quali la fiducia reciproca si è sempre più rafforzata.
Enzo Corbetta
Corbetta Serramenti srl
Principalmente nella sinergia delle azioni c è una parola che evince nel rapporto binario e parallelo : lealtà … che nell ambito commerciale è la cosa più difficile da trovare e da far emergere .

Lealtà quando io ho avuto bisogno di loro e lealtà a oggi dove la mia azienda è costantemente in crescita e ha bisogno di rapporti come il nostro . Una volta una persona per me mentore mi disse “ un azienda sana necessita non solo di clienti sani , ma soprattutto di fornitori sani ” … e VENEROTA lo è .
Fabrizio Menaballi SRL
Menaballi srl

Collaboratori esterni

Era il 1996 quando cominciai a collaborare, come grafico, con VENEROTA. In ventanni abbiamo creato marchio, cataloghi, brochure, calendari, confezioni e altro materiale di comunicazione visiva. Ho usato il plurale “abbiamo” perchè con VENEROTA non si è fornitori ma collaboratori, partner.

I titolari cooperavano e con rispetto partecipavano e collaboravano alle idee e alla elaborazione del progetto.
Rispetto e collaborazione che non sempre ho trovato in altre realtà lavorative. Un rispetto reciproco che si è tramutato in amicizia. Grazie.
Giuseppe Bolognino
Studio Grafico
Sono entrato in contatto con la famiglia Rota da vari decenni attraverso il rag. Marco Milani. Posso dire che da subito sorse un’intesa reciproca basata sulla competenza, correttezza e stima. Massimo, Nicoletta e Marco a partire dalla fine degli anni 90 mi coinvolsero nello studio dello sviluppo della loro attività. La vecchia sede soffocava la loro filosofia del lavoro, non dava spazio alle loro ambizioni proiettate in un ampio futuro e alla loro voglia di fornire innovazione, ricerca e puntualità di servizio.


Fu l’inizio di incontri, discussioni e valutazioni di innumerevoli problematiche, quali:
UBICAZIONE: cioè facilità di raggiungimento da parte di tutti i già tanti clienti esistenti ma, anche, con uno sguardo ad un nuovo ancora più ampio bacino.
DIMENSIONE: quanta in più rispetto all’esistente??
COSTI : occorreva sommare e ponderare la capacità di proiezione degli utili futuri con le esistenti disponibilità per affrontare le incognite.
TIPOLOGIA ARCHITETTONICA : innovativa, sobria e duratura nel tempo e che rispecchiasse l’attenzione che i proprietari riservavano e riservano tutt’ora alla clientela.

Iniziò così un periodo intenso. Per quanto riguarda me : ricerca del luogo adeguato, bozze progettuali con relativi preventivi economici. Per la proprietà : una seria e meticolosa valutazione del rischio anche in considerazione del nuovo futuro adeguato lay-out generale (devo confessare che la mia unione con tutti loro era diventata così profonda che agivo e valutavo anche il “fronte economico” come se facessi parte della “famiglia” Venerota). Ma pur tenendo presente il fattore economico, nella mia mente era ben chiara la forma architettonica: doveva rispecchiare la mentalità e la filosofia della “famiglia” Venerota : aperta, dal forte carattere, UNICA.

La fortuna di essere affiancato per il calcolo e l’intera progettazione strutturale (opere in c.a. e in acciaio) da mia figlia Katia mia ha dato l’opportunità di fornire una soluzione ben rispondente alle esigenze della proprietà. Grazie alla progettazione strutturale di Katia si è creata una nuova sede che 20 anni fa era una soluzione proiettata al futuro (nuova, aerea, ordinata, attenta alle esigenze della clientela) e che è arrivata a compiere 20 anni senza dimostrarli. Il mio studio, io e Katia siamo orgogliosi di avere incontrato Nicoletta, Massimo, e Marco e di avere reso onore alla loro filosofia di vita.
Gianni Corti
Geometra

Collaboratori

Sono in pensione dal 2018 dopo avere trascorso passati 43 anni in Venerota a lavorare sempre nello stesso posto. La mia è stata un’esperienza assolutamente positiva sia dal punto di vista umano che professionale. Si può dire che io sono stato assunto dalla ditta da quando avevo 3 anni. Io all’asilo non ci sono quasi mai andato perché mio zio Amedeo, il futuro creatore della ditta “Venerota” passava a prendermi per portarmi in giro assieme a lui a visitare i clienti per fargli compagnia.

Ricordo agli inizi quando mio zio Amedeo aveva solo un furgone da dividere con i suoi primi due dipendenti, le belle macchine che possedeva e che cambiava molto spesso (in questo siamo molto uguali). Piano piano la ditta è cresciuta passando dalla prima sede di Via Risorgimento alla seconda in Via Tubi, dove io andavo a lavorare in sella a un motorino marca Garelli regalatomi da mio zio Amedeo, successivamente siamo passati alla terza sede di Via Tagliamento dove penso di aver contribuito alla modernizzazione dell’evasione degli ordini, che era il mio lavoro da sempre assegnatomi da mio zio Amedeo, perché avevo buona memoria nel ricordare dove la posizionata la merce e le quantità di articoli della scatoletta merce, (sto parlando di numeri da 11 cifre).

Ringrazio i miei cugini Nicoletta e Massimo e il sig. Marco Milani per avermi dato modo di continuare a lavorare per questa ditta dopo la morte di mio zio Amedeo, dandomi la possibilità di lavorare sempre per la medesima ditta fino al momento della pensione. Concludendo, sono stato molto fortunato a fare parte di questa ditta che mi ha formato prima come ragazzo e poi come uomo. Buona continuazione.
Claudio Di Grazia
Collaboratore storico

Nell’anno 1982 cominciò la mia prima esperienza lavorativa in Venerota. Fui assunto dal sig. Amedeo dopo un colloquio di 5 minuti che ancor oggi ricordo. Una persona speciale, ricca di umanità e con una sensibilità più unica che rara. Enormi cambiamenti si sono susseguiti durante questi 40 anni di collaborazione, facendo crescere il mio bagaglio culturale e professionale sia nel mondo del lavoro che nella vita privata. Grazie per avermi accolto.

Giuseppe Panizza
Agente

Amici

Sessant'anni di ininterrotta attività' aziendale è un eccezionale traguardo per un'azienda e significa, tra l'altro, che è già passata positivamente nelle mani della seconda generazione, passaggio, peraltro -nel Vostro caso- avvenuto in modo improvviso e traumatico.
Un recente studio dell’università Bocconi ha documentato che ben il 72% delle aziende soccombe nel passaggio tra la prima e la seconda generazione e ciò normalmente avviene, per mia ultraquarantennale esperienza professionale, per la manifesta inettitudine dei figli dei fondatori, figli che sono, in aggiunta e generalmente, anche litigiosi tra loro.
Nel vostro caso ciò non è avvenuto poiché avete indiscusse capacità imprenditoriali e avete forti ed empatiche relazioni famigliari, e di ciò Vi deve essere pubblicamente dato merito. Le aziende camminano in avanti sulle gambe degli uomini e delle donne che vi lavorano dentro e che le dirigono. Amedeo ne è sicuramente felicissimo!
Dott. Felice Tavola
Commercialista
Nel tempo nel quale la parola lavoro è cruciale per definire lo stato di salute di un Paese e di una comunità, non può passare sotto traccia il sessantesimo di un’azienda che ha segnato la storia dell’imprenditoria lecchese. É l’ora di levarsi il cappello davanti ai protagonisti, al fondatore, a quell’Amedeo Rota che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare quando ancora non mi ero affacciato alla vita politica e amministrativa.

Valutando l’uomo e l’imprenditore potevi capire come mai Lecco sia stata una delle capitali dell’industria manifatturiera. L’isola felice del ferro che è stato, letteralmente, la materia prima e la ragione sociale di un’avventura diventata via via un’impresa. Sono certo che ancora oggi il gruppo dirigente e le maestranze sappiano sfidare la crisi pandemica, forti di quelle solide basi costruite in anni di sacrifici e coraggio.

Sono questi esempi che ci fanno dire che la nostra Repubblica, come recita la costituzione, è fondata sul lavoro, cioè sulla dignità della persona umana. Un apprezzamento sincero e gli auguri per nuove conquiste negli anni a venire.
Lorenzo Bodega
Sindaco di Lecco dal 1997 al 2006
Eravamo amici proprio negli anni decisivi per il nostro futuro. Avevo appena iniziato la mia professione e Amedeo si avventurava con una nuova attività artigianale che poi sarebbe diventata una impresa commerciale di successo.

Era facile apprezzare la sua determinazione: curava tutti gli aspetti della sua attività che all'inizio era quella delle “tende alla veneziana”che andavano di moda, per poi rapidamente espandersi nei prodotti per l'edilizia, per la casa, per la piccola impresa. Si dedicava completamente alla sua attività che ogni anno cresceva, ed era orgoglioso per questo, ma non rinunciava ad occuparsi anche di iniziative in città che chiedevano il suo impegno. Ricordo che nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Lecco del 1970, quando io trentenne ero candidato alla carica di sindaco, Amedeo si impegnò alla sua maniera, con tanti amici della nostra età .

Alla fine, vinte le elezioni, volle partecipare alla sua maniera alla grande: Amedeo ci raggiunse con quattro scatole di champagne dicendo che doveva essercene per tutti . Nella mia attività professionale lo incontravo sovente: sempre essenziale, rapido nel decidere, mai un lamento per la burocrazia o per le tasse. Ecco come lo ricordo: un esempio di quella cultura del lavoro, allora da noi così diffusa, che rappresentava il vero valore dell' imprenditore.
Dott. Guido Puccio
Sindaco di Lecco dal 1970 al 1975